Una scuola per tanti bambini

Da luglio 2016 CSI sostiene in un villaggio una scuola frequentata da 100 bambini. Sei classi occupano a turno tre aule. Senza l’aiuto di CSI la scuola dovrebbe probabilmente chiudere.

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Gli allievi sono grati e lo dimostrano con un grande impegno (csi)

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“È qui che comincia il paese”, ci dice William, partner locale di CSI, oltrepassando un fiume dopo tre ore di viaggio. Un verde carico, campi di riso raccolti, palme, alberi con enormi frutti a me sconosciuti (giaca) danno al paesaggio un aspetto pittoresco. I paesani asfaltano la strada per renderla praticabile anche durante il monsone. Il periodo delle piogge significa per il villaggio inondazioni, isolamento quasi totale e mancanza di corrente.

Siamo in cammino per la scuola finanziata da CSI. Le interruzioni di corrente sono un pericolo di sicurezza per l’istituto d’insegnamento. “Abbiamo bisogno di un generatore”, ci spiega William. “Nello scuro i bambini non sono al sicuro da visite spiacevoli e hanno paura”.

100 allievi in due turni

Le tre aule della scuola sono scure e afose. I circa 100 allievi sono insegnati in due turni: di mattina asilo, prima e seconda classe, di pomeriggio terza, quarta e quinta classe. Studiano bengladese, inglese, matematica, arte, scienze naturali e letteratura. I bambini più grandi hanno inoltre religione, insegnata da maestri cristiani o musulmani, a secondo della religione dell’allievo. Il materiale didattico è prescritto dal governo, la scuola non riceve tuttavia alcun finanziamento statale. Al contrario, deve anche pagare gli esaminatori del governo. “80% dei nostri alunni supera gli esami al primo tentativo”, racconta fiero il direttore. Gli altri ricevono una nuova chance.

I bambini hanno portato i loro libri, per la più parte molto usati, per presentarli al visitatore dalla lontana Svizzera. Tutti loro sono felici di poter andare a scuola. Oggi, domenica, è il loro giorno libero; ciononostante molti di loro sono venuti per ricevermi. E ne è valsa la pena: i responsabili della scuola hanno organizzato una vera e propria festa. I bambini ricevono uno zaino nuovo e un pranzo gustoso: riso al curry, con uova e peperoncino.

L’aiuto di CSI permette alla scuola di rimanere aperta

Gli allievi provengono da famiglie povere. Molti dei genitori sono lavoratori a giornata, che guadagnano non più di 300 taka al giorno, circa cinque franchi. I loro figli possono frequentare gratuitamente la scuola; il materiale scolastico, l’uniforme e i pranzi sono pure messi a disposizione.

CSI sostiene la scuola da luglio 2016; essa fu fondata nel 2007 da un’opera di soccorso cristiana poi ritiratosi per motivi strategici. Con i pochi mezzi a loro disposizione era per gli abitanti del villaggio impossibile condurre la scuola da soli. Volevano però ad ogni modo evitare di inviare i figli in una delle quattro o cinque scuole coraniche del villaggio. Disperati, si rivolsero a William, la cui famiglia possiede un grande terreno nel paese. Poco dopo un team di CSI che visitava il paese entrò in contatto con William.

Il mantenimento della scuola è, per il presidente della commissione scolastica, un grande regalo divino. “Siamo molti grati a CSI per essere venuta”, dice davanti agli allievi radunati. Ribadii che questo regalo era stato reso possibile da tante persone con un cuore caritatevole nel nostro paese, che avevano donato per la scuola.

 


Perché c’è bisogno di scuole cristiane?

Dopo l’indipendenza dal Pakistan conquistata nel 1971, il Bangladesh promulgò una nuova costituzione. Essa stabilisce anche il principio dell’educazione scolastica gratuita e obbligatoria per tutti (art. 17). Purtroppo al tutt’oggi oltre un terzo dei bambini non impara mai a leggere e a scrivere. Molti minorenni frequentano scuole private – quasi sempre scuole coraniche.

Un avvocato di Dhaka mi spiegò l’importanza delle scuole cristiane: solo lì le bambine possono andare a scuola senza pericolo. È inoltre importante per i bambini cristiani ricevere lezioni di religione da insegnanti cristiani. In una scuola cristiana, gli alunni di ogni religione hanno gli stessi diritti. Ciò non è per niente ovvio: William si ricorda bene come nella sua infanzia era stato a lui, unico ristiano della classe, proibito di bere dallo stesso bicchiere degli altri. Avendolo fatto un giorno per spensieratezza, fu duramente punito.

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