Nella costante paura di attacchi

La paura di fronte alla furia devastatrice degli estremisti costringe sempre più Nigeriani alla fuga. Uno fra i tanti è Thomas Bwayin.

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Thomas Bwayin (csi)

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Durante un attacco combinato su tre villaggi tutta la sua famiglia fu sterminata. Poco prima di mezzanotte gli estremisti islamici assalirono i villaggi cristiani di Manchok, Ungwan-Sankwaj e Ungwan-Kurach, nello Stato di Kaduna. Armati fino ai denti aprirono il fuoco con armi automatiche sugli abitanti inermi.

«Per cinque minuti udii sparare senza sosta», racconta Bwayin, che era riuscito in extremis a nascondersi. Gli assalitori appiccarono il fuoco a tutte le case e le chiese. Più di duecento persone furono uccise. Molte bruciarono vive nelle loro abitazioni in fiamme, sorte che toccò pure alla moglie e ai bambini di Bwayin. «Non fui nemmeno più in grado di riconoscere il viso carbonizzato di mia moglie», racconta l’uomo in lacrime.

I sopravvissuti fuggirono dall’infermo di fiamme cercando rifugio nelle città vicine. Dopo qualche mese alcuni osarono tornare nei villaggi e ripresero a coltivare i campi. La paura di nuovi attacchi è però sempre presente. CSI appoggia le vittime con pacchi alimentari e assistenza medica ai feriti. CSI sostiene pure i profughi che non osano più tornare indietro e li aiuta a ricostruirsi un’esistenza.

Il capo progetto Franco Majok è profondamente toccato dalla gratitudine della gente: «L’aiuto, reso possibile solo grazie ai sostenitori di CSI, è di vitale importanza per la gente qui e rappresenta un motivo di grande incoraggiamento per chi ritorna».

Accanto al terrore che attenaglia il Nord, da anni si assiste a una sistematica persecuzione ai danni dei cristiani in diverse altre parti del Paese. Solo nello Stato di Kaduna sono state massacrate circa 10 000 persone e altre 300 000 sono state scacciate. 

Aiuto per le vittime del terrore

Gli attacchi contro I villaggi cristiani Manchok, Ungwan-Sankwaj e Ungwan-Kurach nello stato di Kaduna non sono casi isolati. Secondo Danjuma La’ah, senatore della parte meridionale dello stato, nel corso di attacchi simili avvenuti negli ultimi 4 anni sono state uccise otre 10 000 persone mentre 300 000 abitanti sono stati scacciati.

Colpite sono principalmente le regioni a maggioranza cristiana. Fine febbraio nello stato di Benue sono stati uccisi in un massacro 300 abitanti, prevalentemente Cristiani, del villaggio di Agatu; 7000 persone sono state scacciate, Secondo testimoni oculari gli aggressori hanno bruciato tutte le chiese della località, risparmiando invece le moschee.

Conforto e speranza per vittime del terrore e persone scacciate

CSI sostiene le vittime del terrore a Kafanchan (Daduna), Maiduguri (Borno), Mubi (Adamawa) e in altre regioni. Le persone toccate ricevono cure mediche, cibo e materiale di costruzione per un alloggio. I bambini dei profughi ricevono aiuto per poter andare a scuola o ricevere una formazione professionale. Per aiutare i profughi nel miglior modo possibile CSI lavora con partner locali, in questo caso la diocesi cattolica di Kafanchan e Maiduguri.

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